martedì 28 ottobre 2008

La mia ricetta del cuore...le braciole dell'adorata nonna


Mi sono scervellata per un po' rinunciando alla fine: non ho una ricetta che mi lega all'infanzia. Ricette della tradizione italiana, grandi classici passano sulla tavola di questa allegra e caotica e numerosa famiglia di quattro figli, ma niente che mi leghi all'infanzia, a quei sapori e odori che ti riportano a quando eri bambino. Stamattina, nonostante il tempo pessimo, il mio umore era ottimo, un giorno da passare nel relax di casa. Colazione con caffè latte "Mamma, cosa facciamo per pranzo?" Risposta "Le braciole". Folgorazione. Lampo. Ma come ho fatto a non pensare alle braciole?

Questo è un piatto che io ho sempre e solo mangiato a casa mia, mai visto in nessun ristorante, mai da amici o a casa altrui, solo sulla mia tavola. Un piatto della tradizione sorrentina, che faceva la domenica la mia amatissima Nonna. Già, la nonna. Nonna è una parola che rievoca una vecchietta dolce e dai capelli argento che fa la calza sulla sedia a dondolo. Ecco, la mia era una nonna di un altro stampo. Dura, aspra, a tratti difficile, capricciosa, talvolta fredda. Ma una donna che io ho sempre ammirato tanto, di una forza e una testardaggine unica, coraggiosa e combattiva come un leone, una donna che sapeva essere in vecchiaia anche dolce verso i nipoti maschi, verso di me, unica femmina, a tratti tenerissima a tratti tedesca.
"Sì bella Fofò" "Sì grazie lo so" "Sì brutta Fofò" "No, questo poi no". Cantavamo questa filastrocca, non so bene cosa volesse dire, so solo che me l'aveva insegnata da bimba e la canticchiavamo allegre. La nonna, che con mia mamma sono state le due donne della mia vita in una casa di uomini, la nonna che quando eravamo piccoli ci portava una caramellina di quelle a cono, al pino, gommose, e ogni sera ce ne lasciava una a testa e quando andava via ci diceva "chiara, benedetto, vi ho lasciato la caramella sul tavolo dello studio". Era un rito, la caramella che mangiavamo tutte le sere alle otto, ma che era così piccola che di certo non ci rovinava l'appetito. La nonna, che la domenica a mezzogiorno dopo la Messa passava da casa a salutarci, e io ero ancora in pigiama e assonnata e pigra, lei era perfetta con gli occhiali da sole, il suo rossetto rosso, il basco messo di sbieco e la mantella color fuoco. La nonna che nelle foto da ragazza sembrava un'attrice di Hollywood per quanto era bella e sofisticata, anche se vestita di quel poco che la guerra permetteva e le aveva lasciato. La nonna, che quando mi sgridava le dicevo sempre per provocarla "Cosa vuoi tu, non sei mia madre" e lei rispondeva orgogliosa come non mai "Io sono tua nonna, sono mamma due volte!" girando la faccia dall'altra parte perchè offesa ai massimi livelli. La nonna, un mito.
Un mito che però non cucinava, non era amante dei fornelli, per nulla golosa. Ma aveva un piatto che faceva la domenica a pranzo: le braciole. Le facevano già sua mamma e sua suocera, tutte nate e vissute nella bellissima Penisola Sorrentina. Questo piatto sì, è il piatto dei ricordi, dell'infanzia ma anche della vita intera, perchè noi ci siamo legatissimi e lo facciamo spesso. La nonna faceva questi involtini nel sugo, e poi con il sugo ci condiva anche la pasta, mentre noi non lo facciamo più. Nonna, quanto vorrei che tu fossi anche solo un pochino orgogliosa di quello che faccio, perchè le mie scelte sono scelte di cuore e coraggio, come eri tu. Coraggiosa e con un cuore grande.

Ingredienti per 6 persone
  • 6 fettine magrissime di vitello tagliato sottile o di carpaccio
  • 6 fette di mortadella
  • uvetta
  • basilico
  • passata di pomodoro
  • pane grattato
  • sale pepe
  • olio extra vergine di oliva

La ricetta è facilissima: su ogni fettina di vitello mettere una fetta mortadella, sopra pane grattugiato tostato, uvetta ammollata nell'acqua e una foglia di basilico. Chiudere gli involtini, farli rosolare nell'olio extravergine di oliva, sfumare con del vino bianco e poi aggiungere la passata di pomodoro e basilico fresco. Cuocete a fuoco lento e coperto per una quarantina di minuti. Scarpetta obbligatoria!


lunedì 20 ottobre 2008

Un po' di me


Mi piacciono i meme, mi piace leggere quelli degli altri. Ci danno la possibilità di conoscerci un pochino di più, perché vengono fuori curiosità che normalmente di noi stessi non diciamo. Purtroppo sono un bel po' indaffarata e tutto questo gran lavorare non mi permette di avere tanto tempo per cucinare, ahimè...Ma soprattutto per fotografare!!! Quindi niente ricettine per questo "giro", anche se una bella torta di mele è passata dal forno di casa...ma così velocemente è finita nelle bocche dei famelici fratelli che non ho avuto il tempo di farci due fotine da postare...Sarà per la prossima volta! Buona settimana a tutte le amiche e gli amici foodbloggers!

Nome: Chiara Alba Irene
Ti piace il tuo nome o vorresti averne un altro? Avrei preferito un altro che i miei volevano darmi, ma va bene così
Segno zodiacale: Leoncino
Cosa ti piace di più di te? la sensibilità e la forza
Cosa vorresti cambiare? sono forse un pochino troppo contorta
Descriviti con 3 parole: sensibile, esplosiva, tenace
La cosa più folle che hai fatto? troppe, eh eh eh
Piatto preferito? parmigiana di melanzane
Qual'è il tuo primo pensiero quando ti svegli? che sono di fretta ed è tardi, eh eh eh!
Cos'è l'amore?? il motore del mondo
Se fossi un animale saresti?? un animale del bosco, selvaggio in maniera totale
Cosa volevi fare da piccola? l'attrice di teatro
Film preferito? Via Col Vento
Canzone preferita? Ne ho troppe, vado a periodi....
Cartone animato preferito?? Creamy
Con chi faresti un viaggio da sogno?? con mia madre, non ne abbiamo mai avuto la possibilità
Libro preferito: L'alchimista di Coehlo, e anche Ti prendo e ti porto via di Ammaniti
La cosa che rimpiangi di più? no ho grossi rimpianti, piuttosto che mollare mi spacco la testa contro i muri in genere
Il regalo più bello che hai ricevuto? una visita inaspettata e una lettera
Ti piace il posto dove vivi?? sì, tanto
L'oggetto che preferisci??? tutti i miei aggeggi di cucina
Stanza della casa preferita? lo studio
La cosa più bella che ti è stata detta? non aver paura si sporcare il foglio bianco, sporca la tua vita. Diciamo che da quel momento sull'onda di questa frase ho avuto molto più coraggio
La libertà è...? poter scegliere
La cosa più brutta?? ipocrisia, superbia, violenza
Serie tv preferita?? grey's anatomy
I sentimenti bisogna tenerseli per sé? dipende quali...non sempre
Una cosa che detesti? prepotenza e falsità
Hai mai odiato qualcuno? purtroppo sì
Una cosa che ami fare? passeggiare quando nevica in piena notte e vedere tutto bianco e ovattato
Hai paura della morte? eh già...
Ti sei annoiato a rispondere a tutte queste domande?? no, anzi...ce ne sono altre che mi stavo divertendo?

domenica 12 ottobre 2008

Pomodori Confit

Se volete, potete fare voi stesse i pomodori secchi in casa. E come? Beh, il pomodoro andrebbe fatto essiccare al sole, ma dal momento che non siamo in Africa e a Milano non c'è grandissimo sole al di là del mese di agosto, ecco qui come ottenere a casa pomodori confit da tenere a portata di mano

INGREDIENTI
  • Pomodori cherry piccoli
  • zucchero
  • sale
  • erbe aromatiche a piacimento (io origano, maggiorana, semi di finocchietto)

Tagliate i pomodorini a metà, spolverate con un cucchiaino di zucchero, sale, erbe tritate e un filo dì olio di oliva, e fate cuocere in forno a 100 gradi per due o tre ore, dipende dal forno e dalla grandezza del pomodorino. Otterrete dei pomodorini confit che potete utilizzare per fare dei pesti rossi, per condire la pasta, per farcire dei toast, per fare delle ricette con la carne, per farcire torte salate, per la farcia di verdure al forno.... Oppure per stuzzichini alternate un pomodorino, una fogliolina di basilico e un cubetto di formaggio: uno tira l'altro!
Insomma, a voi la scelta!

Anche io PESTO



Che detta così sembra che anche io ho una gran voglia di prendere tutti a pugni: falso. Anzi, direi che sono più portata ad avere qualche malinconia del periodo, ho qualche paura come tutti, un piccolo nodo in gola che cerco di sciogliere con scarsissimi risultati e una sorta di fatalismo che mi porto dietro. Stasera è domenica, e io detesto da sempre la domenica sera: mi coglie l'ansia e un velo di tristezza. Normalmente sono sempre a mangiare una pizza o comunque fuori casa, invece stasera dopo una giornata con amici e non, sono qui a sfinirmi di domande. Ecco, è questo il punto: l'importanza delle risposte. Avrei mille domande da fare su così tante cose, sul mio percorso lavorativo, su i miei affetti, sulla vita in generale e in particolare... domande che cadono nel vuoto. Quindi, ringrazio tutti coloro che mi hanno dato e mi danno giornalmente risposte, di qualsiasi natura siano.
Perchè la bussola per orientarsi possiamo anche perderla, ma se al nostro fianco abbiamo persone che ci sanno dare delle risposte, non ci perderemo facilmente.

Via, orsù, come sempre testa alta e coraggio, passiamo alla ricetta del giorno: pesto siculo sull'onda della raccolta di ricette di FiorDiSale che ringrazio per l'iniziativa molto simpatica!


INGREDIENTI
  • Un bel mazzo di basilico
  • una manciata di mandorle
  • 5 o 6 pomodorini secchi *
  • semi di finocchio
  • un peperoncino piccolo secco
  • pecorino stagionato 
  • olio extra vergine di oliva

Frullate gli ingredienti tutti insieme, sarebbe meglio a dire il vero utilizzare il mortaio, però per comodità potete mettere tutto nel mixer e condite delle penne o pasta corta rigata.




* Vedi post precedente!!!


venerdì 3 ottobre 2008

Il mio dolce preferito:la cremina al caramello!



E mi ritrovo qui, a pensare che ho trascurato il mio blog, a sentirmene colpevole ma impossibilitata altrimenti. Lavoro, lavoro e ancora lavoro da non avere tempo per me. E deliri di ogni tipo e sorta. Devo dire che non è un periodo di grandi botte di fortuna, basti pensare nell'ordine che: vado a fare un colloquio di lavoro e vengo" aggredita" da un turco molesto e ubriaco, vado in montagna perchè ho due giorni di stacco e sto 24 ore a 12°C perchè la caldaia si è rotta, vado dalla parrucchiera e l'apprendista riesce a crearmi un nodo così mostruoso pettinandomi che volevano tagliarmi i capelli sotto le orecchie perchè non riuscivano a scioglierlo (i miei sono ben lunghi e ci tengo che rimangano tali...).
Per poi non parlare della sovrapposizione di lavori che non dovevano sovrapporsi e che mi lasciano con ben poca scelta, e varie cose...Ok, vuol dire che ora esco, vado a comprare un paracadute, una tuta mimetica, un salvagente, costruisco un bunker anti atomico e giro armata di sciabola: non si sa mai cosa possa capitare, eh eh eh! Ok, quindi premio consolazione: il crème caramel, il mio dolce preferito. La sua nota di vaniglia, la morbidezza, il caramello buono e dolce...meraviglia.

DOSI PER 6 PERSONE
  • Mezzo litro di latte
  • 130 di zucchero
  • 2 uova
  • 3 tuorli d'uovo
  • una stecca di vaniglia
  • zucchero per il caramello q.b.

Preparazione molto facile: scaldate il latte e lasciate per mezz'ora in infusione la stecca di vaniglia.
Nel frattempo mescolate bene le uova allo zucchero in una terrina e versate a filo il latte tiepido. Fate sciogliere in un pentolino lo zucchero finchè non colorirà e diventerà un bel caramello morbido, versatelo velocemente negli stampini (io ho usato quelli in silicone, meravigliosi) e in ognuno versate il composto fatto precedentemente. Fate cuocere a bagnomaria in forno a 150° per un'ora e mezza circa, dipende dalla grandezza degli stampini e dal forno. In ogni caso, la prova è quella classica da torta con uno stuzzicadente: infilate lo stuzzicadente in uno stampino, se uscirà pulito il crème caramel è pronto.
Lasciate a riposare e raffreddare qualche ora in frigo: ottimo ad gustare in un morbido dopocena sul divano leggendo un libro alla luce di una abat-jour!

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