venerdì 25 dicembre 2009

GingerBreadHouse: Felice Natale!




Già, Natale. I ricordi di tanti anni da bambina, in macchina in montagna aspettando che la mamma e la nonna tornassero dal macellaio e io che guardavo le luci delle strade e pensavo che BabboNatale quella notte sarebbe arrivato. E quante volte ho sognato di vederlo arrivare in casa, nella mia casetta della montagna, e la gioia di scendere e trovare sotto l'albero illuminato sul lungo tavolone di legno una montagna di regali per me e i miei fratelli! Sono stati anni molto felici, a volte persino malinconici quando ti rendi conto che la felicità è così forte. Quest'anno, per Natale, non siamo potuti andare via ma ho avuto dei doni inaspettati, delle gioie inattese e l'amore delle persone a me care.




In un momento di delirio creativo che ha caratterizzato questi mesi ho fatto questa meraviglia, che ho regalata con grandissima gioia e stupore di chi l'ha ricevuta: una bellissima GingerBreadHouse. Non è difficile, ma nemmeno facile. Dotarsi di pazienza, tempo, e avrete risultati meravigliosi. Io non ho seguito schemi, solo la logica, facendo in carta un modello dimensione reale che poi ho riprodotto con pasta da biscotto. Classica frolla al cacao per il tetto, spennellata di albume per attaccare prima della cottura le lamelle di mandorle.



Pasta GingerBread per le 4 pareti. Dettagli rosa con pasta frolla colorata. Tutto tenuto insieme da cioccolato fondente. E decorato con glassa reale (albume montato + zucchero a velo), ciliege candite, mandorle a filetti, canditi, caramelle, anice stellato, etc etc... Per un risultato sicuro, importante è che le paste non si deformino, quindi stendetele, ritagliatele delle misure esatte e passatele in freezer per 10 minuti circa per tenere la forma in cottura. Sbizzarritevi e... Auguri di cuore a tutte voi!






giovedì 17 dicembre 2009

Lasagna Spadone, Salsiccia&PomodoriSecchi. Aspettando Natale






Ma quanto riusciamo tutti a correre in questi giorni? A me è persino venuto il mal di stomaco da stress pre festivo ah ah! Io adoro il Natale, però devo dire che ogni anno arrivo al 24 dicembre conciata come lo straccio della polvere perchè mi divido sempre in mille e soprattutto perchè non sono capace di comprare regali pre confezionati ma intraprendo delle opere titaniche che passano negli annali. Ogni anno mi dico che basta, che non lo farò mai più. E ogni anno poi passo ore infinite a mettere insieme cose folli e mi maledico per aver cominciato l'ennesimo girone dantesco! Unico cruccio è il poco tempo dedicato alla cucina, ma una ricettina per fare grandi figuroni natalizi non potevo non darvela. Come sempre lui, il mitico capo Iviano, è il genio che mi regala grandissime soddisfazioni culinarie! Lasagne con Spadone, Salsiccia e PomodoriSecchi: fatene abbondanti!

Le mie dosi sono sempre spannometriche perchè io vado ad occhio, la bilancia la uso solo nei dolci.







DOSI PER 6 PERSONE


  • una confezione di lasagne sfogliavelo Rana 
  • 700 gr di besciamella (700 gr di latte, 70 di burro, 60 di farina) 
  • 400 gr di salsiccia 
  • 300 gr di radicchio spadone 
  • 200 gr di pomodori secchi 
  • abbondante grana 

Per la besciamella: in una pentolino fate sciogliere il burro e incorporate la farina, e buttate il roux nel latte portato a ebollizione. Un colpo di frusta deciso per eliminare eventuali grumi, aggiustate di sale pepe e noce moscata e cuocete per 5 minuti. A parte cuocete la salsiccia senza pelle fino a doratura e spadellate separatamente lo spadone tagliato a pezzetti in una pentola antiaderente con un velo d'olio a fuoco vivace per 5 minuti. Eliminate i grassi di cottura e mescolate alla besciamella il radicchio, la salsiccia e i pomodori tagliati a pezzetti. Con questa crema ottenuta componete la lasagna a strati spolverizzando su ogni strato abbondante grana grattugiato.






domenica 13 dicembre 2009

A come Amorevole. A come Amica. A come Anna.





9 mesi fa ho comprato un biglietto aereo, destinazione Bari, dove abita la mia carissima sorella Giulia. Saltellando da un blog all'altro ne ho incontrato uno bellissimo, che parla di amore, dedizione, intelligenza, allegria e molto altro. Incuriosita ho letto il profilo scoprendo che la blogger in questione abita a Bari e ho pensato che avrebbe potuto darmi delle fantastiche indicazioni su negozi e negozietti per scatenarmi in shopping enogastronomico da riportare poi al Nord alla famiglia. Le ho così inviato una mail e la sua incredibile simpatia e energia mi hanno risucchiato come un uragano in Arkansas e le sue parole da 9 mesi mi coccolano, consigliano, strappano risate e scaldano sempre.






E così dopo una delle tante giornate a correre come una matta alle prese con problematiche lavorative, nodi da sbrogliare e il tempo sempre tiranno, il mio malumore al rientro a casa è stato cancellato da una bellissima scatola di latta, uno scrigno pieno di magiche prelibatezze fatte con le sue mani e con il suo grande Amore.

Anna, come faccio io a spiegare che sapore meraviglioso ha il tuo olio, la dolcezza del tuo Vincotto di Fichi, la golosità dei tuoi dolcetti alle mandorle e cioccolato e la bontà di tutto quello che mi hai donato?
Ma soprattutto... Come faccio io a dirti quanto ti voglio bene e quanto la tua amicizia sia una tra le emozioni più belle che ho avuto in regalo aprendo questo mio blog?!? 





sabato 5 dicembre 2009

Dolcetto? Scherzetto: Pollo alle mandorle






Io adoro il Natale, lo sento sotto la pelle, nella magia che mi danno le mille lucine accese, nell'aria profumata di cannella e arancia che si fa frizzante e che promette neve. Vado in fibrillazione, mi lascio inghiottire dal mare di cose che vorrei/potrei/dovrei fare e così passo nottate a progettare sorprese (un calendario dell'Avvento mi ha tenuta sveglia una settimana) e i miei dopo cena sono tutti un fermento di cuocere torte, biscotti, candire fette di arance, decorare, fare pacchetti, disegni, etc etc etc...
Tutto sotto un'irresistibile voglia di Bianco: neve, candore, purezza, allegria, atmosfera.


Oggi, in tema di bianco, pollo alle mandorle: un buonissimo finger food fatto da un guscio di mandorle con un cuore di pollo profumato al coriandolo e salsa di soia. Provatelo, vi entusiasmerà.


INGREDIENTI
  • petti di pollo
  • la metà del peso del pollo in panna
  • salsa di soia a piacere
  • lamelle di mandorle
  • coriandolo
  • zenzero
  • zucchero




Pesate il pollo e frullatelo con metà del suo peso in panna. Se fosse molto consistente agguingete un goccino di latte, poco però. Aggiungete salsa di soia e coriandolo frantumato a insaporire. Purtroppo vi toccherà assaggiarlo da crudo per sentire se è salato al punto giusto, basta un pizzico sulla punta della lingua. Mettete il composto in una sac à poche, formate delle palline grandi come piccole noci e ripassatele nelle mandorle a lamelle. Cuocete a 180° in forno per 15-20 minuti e servite con un tocchettino di zenzero leggermente candito sopra.
Come sempre, ringrazio l'insuperabile capo per avermi fatto conoscere questa ricetta

martedì 24 novembre 2009

Toc...Toc! C'è ancora qualcuno: panure profumata





A.A.A. Cercasi food blogger scomparsa da settimane dalla rete. E che ci devo fa??? Ok, ho capito dove sta l'errore finalmente. Dopo aver divagato nei meandri della mia mente nel cercare di capire perchè tutti postano tantissimo sui loro blog e il mio sembra in stato di abbandono totale, ho scoperto la risposta: mi piacciono troppe cose. Amo cucinare, ma... Amo anche terribilmente illustare e disegnare. E' un periodo che disegno e progetto da morire. E amo moltissimo provare varie tecniche di illustrazione, dal digitale a quelle a mano libera (le mie preferite), e poi guardo in rete, cerco vari stili, mi perdo ad ammirare l'altrui bravura. E infine sono sempre dietro a progettare qualche sorpresa o affini, per cui va a finire che le ore volano, i miei dopo cena sono a scarabocchiare carta bianca e il mio blog se ne sta qui poverello disperso. Come tutti i grandi Amori, ci sono dei momenti di distacco, ma non per questo si vuole meno bene, anzi: ci si ossigena un po' altrove, si riflette e ci si nutre di altro per poi tornare carichi a ripartire alla grande.

Lascio una piccola idea oggi, non è una ricetta ma un suggerimento di panatura profumata e molto gustosa.


INGREDIENTI:
  • pane in cassetta (tipo pan carrè o simile)
  • buccia di limone
  • rosmarino
  • timo
  • pepe nero

Far abbrustolire in padella il pan carrè in modo da eliminare un po' l'acqua che contiene e renderlo croccante. In un mixer tritare il pane con il timo la buccia di limone e le foglie di rosmarino, poi aggiungere il pepe nero tritato grossolanamente. Otterrete una profumatissima panatura per fantastiche cotolette.

lunedì 9 novembre 2009

Amici, ci facciamo 2 spaghi?




Due settimane fa mi è arrivata una mail con un invito a partecipare ad una serata organizzata dalla Voiello, una serata dedicata al piacere vero del cibo, e non solo. Grande felicità nel ricevere questo invito, però la mia innata timidezza mi vedeva rinunciataria, mi sono dovuta legare più volte le mani per non scrivere quel messaggio in cui dicevo che non sarei andata per motivi di lavoro (parzialmente veri tra l'altro!). Eppure mi sono fatta coraggio, da sola come un gatto (si lo so si dice come un cane, ma come un gatto a mio parere è più "efficace") mi sono presentata all'ingresso, e anche se volevo sprofondare dalla vergogna iniziale sono stata felice di avervi partecipato. Ho conosciuto molte food blogger che conoscevo solo di nome, e mi è spiaciuto non avere avuto abbastanza tempo per approfondire conoscenze e allacciare nuove amicizie.


Grazie a MariaLaura perchè è stata davvero favolosa nel farmi sentire a mio agio,
grazie alle "amiche di blog" che hanno amabilmente condiviso questa serata con me,
grazie al padrone di casa, Alessandro, che ci ha permesso di riunirci,
e un grazie anche a me stessa, perchè sono stata in grado di vincere il mio essere imbranata e le mie insicurezze.


Ce la faremo a riunirci di nuovo?

venerdì 6 novembre 2009

Fino qui abbiamo scherzato...ora facciamo sul serio! Spaghettoni alla tamarro


Poche parole oggi, vari pensieri si accavallano ma non riescono a trovare un filo logico, per cui li lascio sostare nella mia testa finchè non troveranno naturalmente ordine. Queste giornate piovose novembrine mi rendono instabile e gli eventi non sostengono (mi è pure tornata la malefica insonnia, argh!), per cui urgono maniere forti, molto forti. Nessun brodino a scaldare nel freddo, nessun purè a fare da comfort food, qui passiamo all'ascia di guerra direttamente: gli spaghettoni alla tamarro. C'è un ristorante a cui sono molto legata qui a Milano perchè ha fatto da palcoscenico a molte belle serate a due in tempi felici, uno di quei posti che rimangono solo di una persona e che proprio non ci potresti andare con nessun altro. Un ristorante a metà tra l'intimo e il caciarone, dove peperoncino e 'nduja la fanno da padroni per mia gioia che sono una vera appassionata del piccante. Piccoli effetti collaterali (sudorazione folle del mio "cavaliere" nelle serate estive con relative lacrime della suddetta e mal di pancia dal ridere tanto per toglierlo dall'imbarazzo ah ah), e garantita soddisfazione all'uscita. Io lì prendo sempre degli spaghettoni terrificantemente piccanti e questa è la mia versione.


INGREDIENTI
  • spaghettoni grossi
  • un bel cespo di trevisana
  • pomodori ramati o pelati
  • 'nduja
  • ricotta salata o cacio ricotta
  • olio extra vergine di oliva


Lavate la trevisana e tagliatela a striscioline. Fatela saltare in una padella molto calda con un filo d'olio extra vergine, salatela e mettetela da parte. Preparate un sugo denso e consistente di pomodoro, con dei pelati o preferibilmente con dei pomodori ramati spellati e tagliati a cubetti piccoli e a fine cottura del sugo aggiungete a piacere pasta di 'nduja (essendo molto piccante state attenti a dosarne la quantità) e la trevisana. Scolate la pasta al dente e condite con il sugo preparato e abbondante ricotta salata o cacio ricotta.






domenica 25 ottobre 2009

Raccogliendo la luce: ora solare e barchette di marmellata


Nome: Chiara Alba.
L'11 agosto la mia guida spirituale terrena, Don Antonio, mi ha scritto in un sms (che moderno per un prete che di primavere ne ha viste!) "Ricorda il tuo battesimo, raccogli tanta luce".
Oggi, una domenica dalla luce quasi irreale. Una di quelle giornate in cui riesco a riequilibrarmi, mi dedico al mio mondo che spesso trascuro rincorrendo progetti ed impegni lavorativi che in questo periodo non lasciano spazio. Una domenica in cui un'ora di chiaro ci viene tolta per lasciarci a lunghe serate fredde da passare in casa rintanati. Una domenica in cui le forme prendono anima, in cui un cucchiaio mi ricorda un anello, una promessa fatta a me stessa da portare avanti sempre e comunque.



Oggi è stata una giornata di Grazia, di calma e di cura del mio piccolo Io, di riallineamento con quella parte di me che viene schiacciata dalle grandi corse quotidiane, dai profondi dolori del cuore, dalle difficoltà del crescere prendendo coscienza che essere una persona che non si accontenta nella vita comporta talvolta dei sacrifici infiniti e non tutte sono vittorie.



Però oggi questa Luce, nel cambio dell'ora solare, mi ha dato un po' di quella pace che tanto mi serve alla vigilia dell'ennesima avventura in terra straniera rincorrendo il sogno del mio lavoro impossibile e dei miei enormi desideri che non cadono mai, sotto nessun bombardamento.
Impossibile è davvero una parola che nel mio vocabolario stenta ad entrare.

Dedico a questa giornata queste crostatine che avevo fatto un po' di tempo fa, semplicissima pasta sucrè di Christophe Felder con un cuore di marmellata fatta in estate con pesche e albicocche, zucchero di canna e una spruzzata di lime. Il segreto? La frolla è stesa sottile sottile, sono friabilissime e sono un comfort food eccezionale in semplicità e genuinità.

INGREDIENTI
  • 200 gr di farina 00
  • 120 di burro
  • 80 gr di zucchero a velo vanigliato
  • 25 gr di farina di mandorle
  • 1 uovo
  • un pizzico di sale
  • marmellata di pesche e albicocche

Lavorate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e l'uovo con una forchetta. Aggiungete in un colpo le farine con il pizzico di sale e lavorate velocemente senza far scaldare la pasta. Lasciatela riposare in frigo per un'ora. Stendetela successivamente molto sottile, foderate gli stampini, riempiteli con un cucchiaio di marmellata, decorate con le strisce e cuocete a 180° per 10-12 minuti. Conservate in scatole di latta.


martedì 13 ottobre 2009

Mirtilli&porcini: quando l'autunno si fa risotto




Come tante persone, non amo l'autunno. Ne posso riconoscere il fascino della luce gialla, riconosco che regala giornate atmosfericamente splendide con colori meravigliosi dati dalle foglie che svolazzano arancioni nel cielo formando poi magnifici e allegri tappeti multicolor. Riconosco anche che dopo il gran caldo mi piace infagottarmi in morbidi e gonfi maglioni che fanno da "coperta". Però continuo a trovare l'autunno di una malinconia struggente, e nella mia testa lo posso salvare solo perchè regala doni della terra fantastici, come i funghi porcini, le prime zucche, le castagne.



Questo weekend una ricetta del mitico chef Iviano che gli ho visto preparare a scuola di cucina un anno fa, un risotto che si presenta fantastico per sapore e per aspetto. Ad onor del vero i miei fratelli amanti della pasta al sugo, che quando si sentono "stravaganti e originali" arrivano ad amare persino la pasta all'amatriciana, sono rimasti di sasso alla vista di un piatto VIOLA, e dico VIOLA.
Però, dopo opera di convincimento all'assaggio si sono ricreduti e anche loro hanno apprezzato il risotto ai funghi porcini e mirti
lli.




DOSI PER 6 PERSONE


  • 480 gr di riso per risotti
  • 600 gr di funghi porcini freschi
  • 200 gr di mirtilli
  • burro q.b.
  • brodo vegetale
  • un mazzetto di timo
  • abbondante grana grattugiato


Pulite i funghi e tagliateli a pezzetti. Fateli cuocere in uno strato basso in poco olio in una padella antiaderente molto calda, in modo che prendano bene sapore senza formare acqua. Aggiungete un pochino di timo sfogliato e a fine cottura il sale. A parte spadellate i mirtilli in una padella antiaderente per un paio di minuti con una noce di burro e un pizzico di sale. Nel frattempo fate tostare il riso con del burro, sfumate con vino rosso, e iniziate la cottura con del brodo vegetale aggiustando di sale se necessario. A tre quarti di cottura aggiungete i funghi precedentemente cotti e i mirtilli. Quando raggiunge la cottura spegnete e mantecate con abbondante grana e una noce di burro. Il sapore dolce dei mirtilli lasciati interi nel risotto l'ho trovato davvero sorprendentemente piacevole.





sabato 19 settembre 2009

30 anni



30 anni. Il sapore della magia. Una bellissima notte passata sotto le stelle in un cielo nero, con solo il rumore delle foglie di betulla nel vento e il profumo di resina nell'aria. Cos'altro chiedere quando la parola PERFETTO è l'unica che possa venire in mente?
Grazie a coloro che hanno dato molto e riempito i miei dolori con il loro Amore e la loro presenza costante. Per sempre è una parola possibile, come il bene che vi voglio. Possibile, è la capacità di mettersi in gioco e trovare nuova vita e nuova linfa.



Il compleanno è stato a fine agosto, ma una traccia volevo ci fosse anche se in ritardo perchè certe cose non si possono cancellare, non si devono cancellare...

lunedì 27 luglio 2009

Pasta con Peperoni, Bufala&Semi di Finocchietto PreVacanze


Non so voi, ma io sono ormai giunta ad un livello di pigrizia atavica. Non che faccia eccessivamente caldo, ma forse sapere che oggi è il 27 di luglio manda in stand by anche la più piccola iniziativa, in pratica faccio fatica a fare ogni cosa, ma solo perchè non ne ho più voglia. Sono in modalità "VOGLIO ANDARE VIA", che distrugge la modalità "DEVI FINIRE DELLE COSE", ovvero dei progetti di lavoro, qualche aperitivo con gli amici, qualche faccenda di varia natura. Ancora una decina di giorni, e poi faccio due valigie. In una ci metto del lavoro arretrato da fare con calma, qualche golfino pesantuccio per la sera, i miei adorati libri di ricette, qualche coccola per me e mia mamma e delle stecche di vaniglia a profumare. Nell'altra ci butto tutte le grandi delusioni di questo anno che mi ha tolto tanto, il dolore per chi mi ha voltato le spalle proprio quando mi ha vista cadere, il Sogno di un GrandeAmore che si infrange e si recupera con fatica, le malattie e gli incidenti che hanno minato le persone più care e il mio sonno, le troppe rinunce e le molte lacrime. La prima valigia arriverà con me a casa, la seconda la getto strada facendo in una discarica! :)


Pasta e verdure, un amore lungo una vita!

DOSI PER 6 PERSONE
  • 450 gr di pasta corta
  • 4 peperoni carnosi ( anche 5 se piccolini)
  • una bufala freschissima
  • semi di finocchietto selvatico
  • olive verdi e nere
  • un cucchiaio di concentrato di pomodoro (facoltativo)
  • basilico a volontà
  • un lievissimo tocco di curry

Tagliate a striscioline i peperoni e fateli cuocere con le olive in olio evo. Dapprima coperti, poi scoperchiate e aggiungete i semi di finocchietto frantumati. Se gradite, io gradisco, verso metà cottura un cucchiaio di concentrato di pomodoro giusto a "sporcare" e il curry. A fine cottura basilico spezzettato a profumare. Cuocete la pasta, scolatela al dente, tuffatela nel sugo dei peperoni, fatela saltare 2 minuti per insaporirla e aggiungete la mozzarella "sfilacciata" a pezzetti. Spegnete e servite. Ottima anche tiepida.

giovedì 16 luglio 2009

Bicchierini al latte dedicati con affetto a chi detesta il latte!



Quel giorno ero nervosissima. C'era il sole, splendido su Milano. Mi ero vestita con una certa cura per l'appuntamento, un vestito bianco smanicato di lana e sotto un golfino viola di cotone. Alla faccia di chi dice che il viola porta male! Curiosa ti ho aspettato piena di agitazione, emozione riponendo tutti i miei sogni in quel pranzo che io vedevo come la mia grande opportunità. Sono rientrata al lavoro stordita dalla gioia e dalla confusione di pensieri, ma felice come non mai. Questo viaggio dura da più di un anno, tu sei diventato giorno dopo giorno un amico, un confidente, un Maestro, una guida, un punto fermo nelle mie molte burrasche, una risata argentina nelle ore di lavoro, una chiacchiera rilassata letta sulle chat, una presenza per me molto importante. E' passato il tuo compleanno e presa dalle mille preoccupazioni che bene conosci non ti ho nemmeno un pochino festeggiato, lo faccio ora, con queste parole. Grazie Capo, forse all'estero non mi porterai mai perchè non ce lo permetteranno, ma questo lungo viaggio che sto facendo con te ha il sapore dei Bei Sogni che si avverano.




Ricettina vista da tanti blog: Ciliegina sulla torta, Spilucchino e altri. Ognuno con la sua versione, la mia con composta di pesche e albicocca. Questa ricetta a lui dedicata è un po' una presa in giro, non la mangerebbe mai, perchè è fatta di latte e lui detesta il latte, ma anche perchè ci ricorda tante cose... Latte legato alla maizena...Dillo che ti fa orrore e che ti riporta alla mente mille e non più mille momenti ^_^





Dosi per vari bicchierini
  • 200 g di panna fresca
  • 300 g di latte intero fresco
  • 1 stecca di vaniglia
  • 60-80 g di zucchero semolato
  • 40 g di maizena
  • 3 albicocche
  • 2 pesche succose
  • zucchero per la composta

Portate a ebollizione il latte con la panna, lo zucchero e una stecca di vaniglia incisa a metà. A parte sciogliete la maizena in un dito di latte FREDDO, importante che sia freddo se no fa mille grumi, e aggiungetelo al composto. Fate bollire tutto per un paio di minuti e poi lasciate raffreddare. Nel frattempo sbucciate le pesche e le albicocche, tagliate a dadini, pesatele, e aggiungete un terzo del peso di zucchero. Mettete zucchero e frutta in una casseruola e fate cuocere per 15 minuti circa, volendo potete aggiungere una spruzzata di limone a profumare, ma non troppo se no risulta acido. Mettete nei vasetti composta e latte, fate raffreddare a temperatura ambiente e poi riponete in frigo qualche ora.



mercoledì 1 luglio 2009

Se non si fanno ora...fiordizucca ripieni!



Eh beh, ebbene sì, una sola volta l'anno ma non possono mancare! Fragranti, croccanti con un ripieno morbido e golosissimo, ecco a voi i fiori di zucca. Non è segreto che mio padre da un anno a questa parte non sia felice delle mie scelte professionali, che sì sono state un tantino azzardate, ma quando il cuore chiama e grida bisogna rispondere, e io ho risposto non tanto a promesse di amore eterno davanti ad un altare ma al richiamo delle mie grandi passioni da sempre, che sono la cucina, l'arte, la creatività, il colore e l'espressione di una propria indole naturale. Tornando a noi, mio padre per lo più mi grugnisce dietro, ma so che è solo amore genitoriale in fin dei conti. Due settimane fa ha espresso il desiderio dei fiori di zucca. Potevo io non accontentarlo?

INGREDIENTI
  • 20 fiori di zucca freschissimi
  • 150 gr di prosciutto cotto
  • una scamorza bianca piccola
  • 150 gr di farina
  • 2 tuorli d'uovo
  • 2 dl di acqua ghiacciata
  • sale, pepe
  • olio di semi di arachide

Questa pastella l'ho trovata leggera e croccante, molto buona direi. Sbattete i tuorli, a filo aggiungete l'acqua frizzante ghiacciata, e la farina a pioggia con un setaccio. Regolate di sale e tenete in frigo al fresco. Lavate e asciugate con estrema cura e delicatezza i fiori, eliminate i pistilli e procedete con la farcitura. Io ho arrotolato dei pezzetti di scamorza dentro il prosciutto cotto in modo da ottenere un bel fagottino, che ho posizionato dentro i fiori. Scamorza e non mozzarella, perchè la mozzarella fa acqua e in frittura di questo tipo a me non piace. Immergete i fiori ripieni nella pastella, fate scolare e tuffate nell'olio bollente. Ci siamo ustionati perchè la gola è la gola, e quando chiama va soddisfatta. Aspettare che intiepidissero 2 minuti in più era un sacrilegio...

domenica 21 giugno 2009

Frittata di patate, pomodorini e cacio ricotta!


Settimana scorsa via chat con un amico che mi dice che organizza una grigliata per il compleanno. IO: "Sì, che bello, posso aiutarti e portare qualcosa? Che so io, della pasta fredda?" LUI : "No grazie, la fa già mia mamma quella, non stare a preoccuparti, grazie lo stesso, tranquilla." Ma io potevo fare una figura del genere? Dicono che sono brava a cucinare, io dico di me stessa che la cucina è il mio cuore, insomma, non volevo demordere per nulla al mondo, io DOVEVO portare qualcosa alla festa, e che cavolo!
IO: " Dai ci tengo tantissimo, dai dai, mi fa piacere fatti aiutare. Quanti siamo?"
Lui: "70". COSA? 70 cristiani da sfamare? 70? Ma che numero è, non riesco nemmeno a pensarlo che già mi viene il mal di testa e il mal di mare... Beh ma ora non posso fare sta figura barbina di tirarmi indietro dopo che ho rotto così tanto, però fare che so io, zucchine ripiene per 70 è impossibile per me che non ho i mezzi....Mumble mumble mumble...pensa e ripensa... Eureka! Trovato! Frittatona di patate, pomodorini e cacio ricotta!


INGREDIENTI per 70-64=6
  • 6 uova
  • 4 patate medie
  • una manciata di pomodorini
  • rosmarino
  • un pezzetto di cacioricotta
  • formaggi grattugiato
  • sale
  • pepe
  • chi volesse può aggiungere dadini di speck

Pelate le patate, fatele a dadini e cuocetele in padella con un filo di olio di oliva e rosmarino a profumare, sale e pepe. A parte tagliate i pomodorini a metà o in 4 e spadellateli 3 minuti a fuoco vivo con un filo di olio evo. In una ciotola sbattete le uova, incorporate le patate, i pomodorini, il formaggio grattugiato e il cacioricotta, regolate di sale e pepe e cuocete in padellona! Ottima tiepida!

martedì 16 giugno 2009

Rosso fuoco, Bianco Granita Limone&Menta



Tramonto infuocato all'orizzonte, dopo una giornata torrida passata alla ricerca di un angolo di venticello, tra finestre aperte, ventilatori e bibite ghiacciate a ridare un minimo di energia per una giornata di lavoro fiacchissima, attaccata al cellulare assetata di notizie. Alito d'Africa, quel velo di nostalgia misto a sogni che mi copre i desideri in un crepuscolo che oggi più che mai sa di speranza e di ritorno. Torna, le nuvole colorate ti ripareranno dal fuoco dell'estate, la strada la leggerà il tuo cuore per te e il cammino nuovo lo disegnerai con tutti i colori che l'arcobaleno ti donerà dopo la Grande Tempesta. Lo sai che alla fine di ogni arcobaleno c'è una pentola piena d'oro? Va, vai a cercare la tua felicità, io ti manderò tutta l'energia che posso. Sempre.


DOSI PER 4 PERSONE
  • 1 bicchiere di succo di limone
  • 2 bicchieri di acqua
  • 1 bicchiere di zucchero, anche 1 e mezzo in base ai gusti
  • menta a volontà


In un pentolino portate a bollore acqua e lo zucchero facendo uno sciroppo e successivamente fatelo raffreddare. Nel frattempo spremete i limoni e con un mortaio pestate nel succo le foglie di menta fresca. Quando lo sciroppo sarà freddo aggiungete il succo di limone e ponete nel freezer in un contenitore di plastica o ancor meglio di acciaio. Ogni due ore girate la granita, grattandola dai bordi che sono i primi a ghiacciare, in modo da rompere i cristalli e ottenere un composto omogeneo. La granita sarà pronta in 5 o 6 ore, dipende dal vostro freezer!

domenica 7 giugno 2009

Melanzane ripiene estive con ricotta infornata


Talvolta penso di essere davvero "indemoniata". Ho la capacità di: lavorare al pc, fotografare, telefonare alla cara amica, mandare 3 sms, cucinare per la mia famiglia e prepararmi per andare a votare tutto insieme!!! Credo che sia una prerogativa prettamente femminile, mi spiace solo di essere dotata di 2 braccia, avendone avute 4 avrei fatto chissà che numeri! Settimana che si è chiusa all'insegna di un bel 19 ore di lavoro no stop giovedì, fine lavori alle 3.30 di notte. Giusto perchè la mia dottoressa 2 giorni prima mi aveva detto di stare un po' a riposo, eh eh! La prossima volta che mi dirà qualcosa del genere come minimo il girono dopo mi chiameranno per andare a scavare nel Sahara alla ricerca di nuove piramidi!!! Come dice l'adoratissima Baba, quando morirò ci sarà tanto di quel tempo per riposarsi, adesso diamoci da fare. Se poi nell'insieme delle difficoltà che si profilano c'è quella luce che ti spinge e che ti sprona, e la tua Leggenda Personale che urla più forte di qualsiasi altra cosa, davvero nulla diventa impossibile...

L'estate per me sa di pomodori, melanzane, formaggi freschi: et voilà una bella melanzana fritta ripiena di pomodorini e ricotta infornata, fantastico latticino siciliano che acquista un colore ambrato e un sapore più forte grazie alla cottura in forno.

INGREDIENTI
  • melanzane
  • pomodorini ciliegia
  • ricotta infornata
  • basilico
  • sale
  • pepe
  • olio di oliva
  • olio extra vergine

Tagliate a metà le melanzane, scavatene la polpa e lasciatene pochissima vicino alla buccia, incidetela, salate e fate fare l'acqua per un'oretta. Friggete in poco olio di oliva da ambo i lati, e asciugate bene con carta assorbente l'olio in eccesso. A questo punto avrete ottenuto un gustosissimo "guscio" da riempire con una fresca insalata di pomodorini, fatti precedentemente insaporire con un filo di olio evo, sale pepe e basilico, e pezzetti di ricotta infornata. Un ottimo secondo piatto adatto per un pranzo con gli amici su una terrazza!

martedì 26 maggio 2009

Il sorbetto dell'adorata Baba



Immaginate una casa, rossa e verde, piena di cuori e di ranocchie. Una sala che ti ha vista arrivare mille volte piena di pacchi e pacchetti in mano, sfatta e sempre di corsa, e un divano su cui ti sei fiondata innumerevoli volte alla ricerca di ristoro per i piedi, dopo una giornata di tacchi altissimi! Un luogo che forse non è CASA tua, ma ti senti come se tu fossi lì da sempre, una dimensione atemporale che sa di buono, di coccole, di calma, di bello. Una casa che mi ha accolta in infinite diverse occasioni e infiniti stati d'animo, ma che mi ha vista sempre uscire con il sorriso. Una casa che non potrebbe avere che lei come Regina: Baba. La sua bellezza e classe innata sono irresistibili, il suo fascino indiscusso, la sua allegria e simpatia inenarrabili e le sue perle di saggezza, da massacrarsi da ridere, ormai leggenda in tutti i miei amici. Baba è una donna straordinaria come poche altre, se sono arrivata fin qui lo devo anche in parte ai suoi mille consigli che dispensa dal giorno in cui 4 anni fa piombò nella mia vita, e nell'ufficio che condividevamo. Pioveva a dirotto, era novembre inoltrato e su Milano una enorme nube grigia. Questa bellissima signora è arrivata con una gonna a fiori cantando e ballando come una ballerina di un musical. Ho pensato che fosse matta, ma non sapevo che in realtà lo è anche molto di più di quanto lo immaginassi in quel momento. BabinaMia, se al mondo ci fossero più persone come te sarebbe di certo un posto di gran lunga migliore. La tua topina ti vuole bene infinito, ricordalo sempre sempre.


Questa ricetta è sua, l'ha fatta l'ultima volta che sono andata da lei: se ne è mangiati 3 bicchieri prima di andare a letto tanto era venuto buono!


INGREDIENTI
  • 2 cestini di fragole
  • 2 pesche mature
  • 2 arance succose
  • 2 arance
  • 3 cucchiai di zucchero
  • alcune foglie di erba limoncina

Frullate fragole e pesche con il succo di arancia e la limoncina. A parte in un pentolino in pochissima acqua fate uno sciroppo con lo zucchero e una volta freddo aggiungete alla frutta. Mettete in bicchieri di plastica e congelate in freezer per 3 ore circa, per una versione più "ghiacciata". Per una versione "cremosa" invece mettete il composto nell'apposito contenitore per i cubetti di ghiaccio e dopo 2 ore circa, frullate nel mixer i cubetti: incorporando aria il composto diventerà cremoso e spumoso. Provare per credere!

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