giovedì 23 dicembre 2010

Serenità di cuore - Natale 2010







Lo ammetto: quest'anno nn sento il Natale. I troppi problemi, le lotte contro il tempo, i lavori impossibili, le cocenti delusioni, le difficoltà familiari e personali. Arrivo qui, dopo due giorni di deliri su un progetto che ci ha succhiato il sangue fino ieri in notturna. E ora.... e ora vorrei cadesse come neve a coprire ogni cosa la Calma, soprattutto delle nostre anime. La calma che possa farci godere di un momento intimo di casa, della preparazione del solito vecchissimo spennacchiatissimo e iper chic albero di Natale, la calma di quelle poche e piccole cose, dei rituali sempre uguali negli anni. La calma lontano dalle luci, dalle mille tartine al caviale gelatinate, dai regali costosi griffati, dalle pailletes, dai pranzi e cene sofisticatissimi. Vorrei solo il mio piccolo incantesimo, nel microcosmo protetto dalle corse e dalla frenesia, il mio incantesimo nell'aspettare che per un'altra volta si compia la Magia dell'attesa. Uno dei ricordi più belli e teneri che ho è di una Me Bambina, nel letto della mia casetta vicino al bosco, mentre leggo un fumetto della Pimpa durante le feste di Natale. Quel fumetto, anche se sono passati molti anni, riesce ancora ad avere lo stesso profumo di allora, la stessa aura di un sortilegio che può davvero durare tutta una vita nel mio cuore. A voi, a chi mi vuole bene, a chi mi è vicino con il pensiero, alle persone che amate, a chi passa di qui anche solo ora per la prima volta, a tutti auguro che la Serenità possa fare parte delle vostre vite e che splenda la Calma dentro di voi. Felice Natale 2010. Chiara





giovedì 16 dicembre 2010

50 Buoni Motivi per amare l'inverno & Biscottini alla Panna - Parte1




Io adoro l'inverno, fosse per me vivrei in un bosco vicino al Polo. Sì, è vero, sono freddolosa da far paura ma la magia che mi trasmette questa stagione, nessun'altra me la da. Ma quanto è bello stare rintanati al calduccio con fuori il freddo freddo? E quanto è bello cercare un abbraccio per scaldarsi? E come è bello coccolarsi in una copertona? 

Ho stilato una lista di ottimi motivi per adorare l'inverno, e inizio a condividerli con voi

:: Ogni fiocco di neve che cade::
:: L'attesa della Magia del Natale ::
:: Le bucce dei mandarini sui caloriferi che profumano la stanza ::
:: Il freddo pungente sulle guance ::
:: I golfoni di lana pesanti ::
:: Le babbucce calde e morbide ::
:: La cioccolata bollente con la panna ::
:: Le corse come pazzi con lo slittino ::
:: Le sagome dei pini d'argento di notte ::
:: Il camino acceso che splende nel buio ::

sabato 11 dicembre 2010

Danza dei biscottini e allegri aneddoti di serate notturne!

Cosa vuoi di più di una serata con un'amica storica? Beh, in circostanze del genere si sa che tutto può capitare, dal furto a mano armata, ai finti poliziotti che indossano un vestito "di scena" ma in realtà con i loro falsi manganelli vogliono solo broccolare, alle risse sfiorate e non, alle figuracce epiche che diventano storia, agli "stalker" occasionali, alle solite frasi abominevoli di chi non ha nessun argomento e allora lancia lì un "siete sole ragazze?"  oppure un "bella serata ragazze" prendendosi come risposta le nostre facce disgustate. Passando ai cocktail con droga (purtroppo anche questa è vera!) per farti capitolare, alle bottiglie offerte da abominevoli avventori al tavolo, che per conquistarti ultimamente non ti fanno i soliti apprezzamenti, ma ti insultano! Ebbene sì, in un mese mi sono beccata della "larga cicciona" (ho una taglia 40-42) e un "sembri frivola e superficiale": strategie di approccio di bassa lega e di bassa eleganza.
E le serate con la mitica Clio del 91, devastata come un carro armato dopo le guerre mondiali, e le innumerevoli volte che ci hanno fermate in piena notte convinti che alla guida invece che una fanciulla bionda ci fosse un extracomunitario irregolare con precedenti per spaccio internazionale e furto. Una delle migliori gaffes rimane ieri sera, di ritorno da un locale a xx km da casa, piena notte, la mia degna compare mi dice di seguire il suo amico davanti a noi che ci riporterà verso casa nostra.... Dopo mezz'ora di gira e rigira e navigatore impazzito e strade improbabili capiamo che stavamo seguendo come due cretine un perfetto sconosciuto che chissà dove andava.... Risate con lacrime a non finire, ai livelli di doversi accostare con la macchina.




Bene, inizia la danza dei biscottini, per la verità nulla di nuovo, tutti molto famosi, e garantisco molto buoni dato che sono usciti dal mio forno, Da quando per "doverosità lavorative" preparo biscotti, non riesco a mangiarne più uno industriale, avere una scatola immensa piena di diverse varietà è un sogno goloso bellissimo. Queste ciambelle sono semplice frolla al cacao (300 farina, 170 burro, 100 zucchero, 1 uovo, 30 cacao amaro, vaniglia) con glassa bianca. Meravigliose da inzuppare. Felice CountDown al Natale!

mercoledì 8 dicembre 2010

Il melograno & la rinascita





Prima di dare il "via" alle festività, alle celebrazioni, alle danze dei biscotti e dei dolcetti golosi, prima del gran carnevale del Natale, delle tavole abbondanti, dei parenti e degli agrifogli, prima di tutto, un momento di silenzio e preghiera e riflessione. E un augurio.


Il melograno è un simbolo antichissimo, un albero che risale a migliaia di anni fa e il cui frutto è entrato nell'iconografia di moltissime religioni. Si raffigura spesso nelle mani del Gesù bambino, proprio ad indicare il suo destino e la sua sorte perchè i chicchi che racchiude all'interno sono color sangue.
Il melograno è il simbolo del ciclo della vita, della morte e della risurrezione.
Ed è anche il simbolo della grandiosità, da sempre della fertilità in generale, è simbolo portatore di ricchezza e di prosperità.


Prima di iniziare il gran calderone, prima dei fiocchi e delle luci e di tutto quello che spesso diventa solo che uno sfarzo eccessivo, prima delle corse all'ultimo pacchetto e all'ultima gallinella ripiena, volevo lasciare su questo mio blog due immagini di melograno, come buon auspicio a tutti coloro che passano di qui.


Che possa regnare soprattutto la pace, la calma, la serenità.
Che i problemi per quanto grossi e insormontabili possano essere risolti, possano essere sciolti.
Che possa esserci cibo a sufficienza sulle nostre tavole e su quelle delle persone che amiamo.
Che possa esserci una casa calda, una mano calda e un cuore a riscaldare.
Auguro davvero che tutti noi possiamo trovare sempre la forza per lottare anche contro le cose più grandi e complicate, e ci auguro di avere sempre occhi puri per vedere la bellezza della vita.


Un pensiero carissimo per una persona che ora ci veglia da Altrove.

lunedì 15 novembre 2010

In a Christmas State of Mind: chocolate crinkles



Rientrata dall'ennesimo viaggio di lavoro, dall'ennesima avventura incredibile. Venerdì sera, in autostrada al galoppo della mia Wanda, con Rod Stewart che cantava con me a squarciagola, la stanchezza della settimana sulle spalle e nell'anima una specie di insana leggerezza e senso di gratitudine. Verso il mio capo, che mi ha insegnato tutto e mi ha regalato questo sogno, verso la vita che mi ha concesso di provarci davvero, e verso me stessa perchè sono stata brava, molto più che brava. E ora rieccomi qui, dopo i tortelli a go go piovono biscotti e biscottini per l'ennesima produzione da mettere in pista. Piove, fa un freddo umido, ho nel cuore un progetto bellissimo che una mia cara amica sta cercando di realizzare per me, un progetto al quale non riesco nemmeno a pensare per paura di vederlo svanire, e comincio a sentire voglia di lucine, neve, freddo pungente, colori, azzurro e bianco e rosso. E la famiglia, gli affetti, gli amici. Basta poco davvero per sorridere, basta riuscire a vedere oltre i nostri occhi.



CHOCOLATE CRINKLES

110 gr di farina
110 gr di cioccolato al 70% minimo
50 gr di zucchero
30 gr di burro
1 uovo
vaniglia
zucchero semolato + zucchero a velo
mezzo cucchiaino di lievito vanigliato


In una terrina montate l'uovo con lo zucchero, a parte fate fondere a bagnomaria il cioccolato con il burro. Unite i due composti amalgamando bene, aggiungete la farina, il lievito e la vaniglia senza rigirare troppo e mettete in frigo per almeno 3/4 ore. Formate delle palline di 2 cm circa, passatele prima in zucchero semolato poi in abbondante a velo. Mettetele in freezer 5 minuti prima di cuocerle in forno a 170° per circa 8-10 minuti.




sabato 30 ottobre 2010

Il MioHalloween: gnocchi di ricotta con ragù di zucca e pancetta



"Eva con i suoi stivaletti rossi voleva andare per forza a "caccia di zucche", falle capire che le zucche nascono nei campi e non sono animaletti! Forza dell'immaginazione dei bimbi. E' da stamattina che si aggira per la casa ululando che se non ha la zucca la strega non la troverà e che lei e Wilma, la nostra asinella di 6 anni, non potranno volare sopra i tetti sulla scopa. Per sfinimento mi ha convinta, mi sono vestita in quattro e quattro otto e sono corsa a comprarle questa benedetta zucca ornamentale, ad un patto: che lei però mangiasse gli gnocchi, ovviamente alla zucca. Che tenera, non ha fiatato e con i suoi occhi neri enormi, pieni della magia dei suoi 3 anni, ha preso in braccia quella che ora troneggia sul davanzale a mo' di lampada, con le sue tre fiammelle dentro. 

Il lavoro è stato faticoso, lei e la Wilmetta ci hanno messo tutto il pomeriggio, e tra una merenda con thè e biscottini e un capriccetto ora esauste sono felici in adorazione della loro opera; con i musini appiccicati al vetro guardano fuori dalla finestra, cercando nel cielo la strega e il gatto nero, suo fedele amico. Non sanno che ho preparato per loro una sorpresa: mantelline da pipistrello per andare tra le vie nella danza delle foglie amaranto, suonando campanelli alla ricerca di un dolcetto"




Che storia è questa? E' una storia bellissima, che vive nella mia testa e nel mio cuore, una storia che parla della semplicità della vita nella sua infinita bellezza. E' la storia che colora con le sue mille sfumature le mie giornate, la storia che vorrei davvero poter raccontare nella sua interezza.

Halloween lo festeggio da ben 17 anni, quando era una festa solo americana e qui nessuno la conosceva! Quest'anno la festeggio così: con una mia illustrazione pubblicata sul questo bellissimo sito e una ricetta fenomenale. Gnocchi di ricotta con ragù di zucca, pancetta croccante e amaretti. 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

:: 300 gr di zucca pulita ::
:: 80 gr di pancetta coppata ::
:: 4 o 5 amaretti duri ::
:: uno spicchio di aglio ::
:: rosmarino ::
:: olio evo ::
:: 300 gr di ricotta di pecora ::
:: 80 gr di pecorino ::
:: 120 gr di farina bianca ::
:: 1 tuorlo e un cucchiaio di albume ::
:: sale & pepe ::


Pulite la zucca, eliminate semi e scorza e tagliatela a cubetti piccoli (5 mm di lato). Lavoro lunghetto, ma necessario. in una padella antiaderente mettete un filo di olio e fatevi rosolare l'aglio e il rosmarino. Aggiungete la zucca e cuocete aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di acqua calda a fiamma vivace. In una terrina amalgamate la ricotta (freschissima e da banco, NON centrifugata) insieme con il pecorino grattugiato, l'uovo e la farina, sale e pepe. Otterrete un composto omogeneo e stabile: fatene una palla e con una spatola prendetene delle porzioni. Aiutandovi con la farina formate dei cilindri, tagliateli a tocchetti e posateli su un vassoio con sotto farina per non fare attaccare. Scaldate il forno a 200 gradi, mettete la pancetta su una placca e fatela cuocere finché croccante ( 5-10 minuti). Cuocete gli gnocchi in acqua calda, scolateli, saltateli nel ragù di zucca e servite spolverizzando con pancetta, mezzo amaretto e generoso parmigiano reggiano.


Amici, vi invito a partecipare a questo concorso: raccontateci le vostre disavventure in ufficio! Le vostre storie saranno pubblicate sul sito e pubblicizzate su vari media!

domenica 17 ottobre 2010

Ode to our families. E crostata all'uva fragola.





Famiglia. E nulla altro. Un weekend all'insegna di questo, di persone che si trovano intorno ad un tavolo, persone lontane per cultura, estrazione sociale, carattere, età. Però persone che sanno apprezzare lo stare insieme e che si divertono, come se le barriere non ci fossero, come se queste lingue che non si comprendono alla fine non fossero così importanti, perchè i gesti parlano e dicono molto di più. E fratelli, anzi, questa volta "il fratellino", il "piccolo di casa" che piccolo non è per nulla. Ma che mi sa sempre stupire con i suoi gesti belli, fatti di quella tenerezza che a parole non sappiamo dirci ma che sappiamo dimostrarci.  Lui che stasera mi ha fatto passare una bellissima serata al cinema, a vedere una piccola pepita preziosa che mi ha commossa alle lacrime (solo io in tutto il cinema!) e ridere da matti: CattivissimoMe!
A lui, che è buonissimo anche se fa il "durissimo" una dedica speciale. Sì, per una persona davvero molto speciale, che spero possa incontrare nella vita tutte le felicità che il suo cuore grande e generoso sa donare. Non ti voglio bene, te ne voglio molto di più :)

Una crostata stupenda, la cosa più buona e semplice che offrirei a tutti loro con una tazza di thè fumante per farli sentire " a casa", un dolce speciale che mi ha ispirato la mia amica speciale, Simo.


INGREDIENTI
300 gr di farina
150 gr di burro
1 uovo
100 gr di zucchero
scorza di mezzo limone
500 gr di uva fragola
6 cucchiai di zucchero





La cosa noiosetta sta nel privare gli acini dei semini, ma se li trovo nella crostata personalmente a me danno noia.Per cui pazienza, tagliate a metà ogni acino, eliminate il semino e via, continuare con i successivi 6.453... ah ah, no sono di meno non preoccupatevi, in una mezz'oretta lo fate. Giusto il tempo del riposo della pasta frolla.
Classica, fatta lavorando prima il burro con lo zucchero e l'uovo, poi gettando in un solo colpo la farina e lavorandola pochissimo. Un bel giretto in frigo a riposare ed è pronta. La stendete, la bucherellate, sopra vi versate un abbondante e generoso strato di uva fragola e lo zucchero. Poi decorate con le striscette di frolla. In forno a 170° per circa 40 minuti, quando la frutta sarà caramellata è pronta. Che dire... tiepida è la fine del mondo, fredda anche!



domenica 3 ottobre 2010

Follie ballano intorno ad un piatto di gnocchi gratinati



Ce l'ho scritto nel dna, non ne conosco le origini certe, nessuno che io sappia in casa ha questa passione. Quando ero bambina non leggevo i topolini: leggevo i libri di ricette e i ricettari di mia madre. Lo so che ora starete pensando che è una gran cazz...ehm...volata, ma mia madre, Santa donna, può raccontarvi che una bimba di otto anni dalle lunghe trecce bionde stava sdraiata sul tappeto della casa in montagna leggendo tutti i libri di cucina e dando persino i voti alle ricette! Posso sembrare matta, ma quando sono triste vado all'Esselunga a girare tra le corsie e subito mi viene il buon umore, e se nel letto non riesco a prendere sonno, penso alle amate torte o qualche cosa da sperimentare e mi addormento come un angioletto. Altro che contare pecore! Se è una malattia, io dico che di certo è la più bella del mondo, perchè questa sorta di follia dona gioia alle persone che amo. Cosa di più bello di quelle due mani che si tendono verso di me quando ho in mano un pacchettino con dentro la crostata, quegli occhi che tornano bambini, golosissimi e furbetti alla vista di un dolcino da prendere di fretta, scrutare per bene, annusare e poi addentare con una voracità mai vista. La cucina non è più solo il mio hobby, ormai è diventata anche il mio lavoro e la mia vita, la cosa che più mi riempie di gioia. 




Questi li ho fatti per la mia carissima Esme, amica oltreoceano che ha inseguito il Sogno Americano e che con grande forza va avanti alla ricerca della sua felicità. Esme, mille stelle cadenti per mille desideri che tu possa realizzare. Accompagnati magari da gnocchi gratinati fumanti, uno dei migliori comfort food al mondo, anche a NewYork :)


INGREDIENTI

1 kg di patate
300 gr circa di farina
1 uovo
sale pepe
noce moscata
due cucchiai di grana 

700 gr di pomodorini cherries
un bel mazzetto di basilico
stracchino o crescenza
100 grammi di formaggio grattugiato


Lavate le patate, bollitele (io le faccio nella vaporiera) e una volta cotte ancora calde sbucciatele e passatele al passapatate. Fate raffreddare 5 minuti, aggiungete un tuorlo d'uovo, sale, pepe e noce moscata, il formaggio e amalgamate. A questo punto aggiungete farina quanta ne prende l'impasto senza maneggiarlo troppo.
Porzionatelo in parti, lavoratele a strisce dello spessore di 1 cm e tagliatele a tocchetti di 2 cm circa. Passate gli gnocchi sui rebbi della forchetta e infarinateli per non farli attaccare. Preparate il condimento facendo scaldare molto bene una padella antiaderente, aggiungetevi generoso olio extravergine di oliva e i cherries tagliati in quarti. Aggiungete il basilico e aggiustate di sale e pepe. Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua salata, scolateli, versateli nel condimento, fate insaporire e sistemate in una pirofila da forno adagiandovi sopra fette di stracchino e formaggio grattugiato. Passate in forno a 180° fino a doratura di quella irresistibile crosticina gnammy gnammy!

lunedì 13 settembre 2010

Rientri e Preview




Torno qui nel cantuccio dopo lunga assenza. Come sempre, ovviamente guistificata. In effetti stavolta è vero: due mesi in cui non sono stata a bere cocktails sotto le palme o mollemente e pigramente sdraiata a leggere libri. Un agosto di grande lavoro, bellissimo, straordinario, che mi ha regalato davvero tutto quello che desideravo. Mentre le amiche erano in riva al mare tra sorbetti, gelati, onde e creme abbronzanti, io ero semi disperata alla ricerca di capponi, castagne, palline di Natale e tovaglie con agrifoglio. Follie, le solite follie del mio lavoro che necessariamente deve anticipare le stagioni. Io mi lamento ma devo solo recuperare Panettoni in Luglio, ma pensiamo a quelle povere modelle che o girano in pelliccia e fustagno a giugno, oppure battono i denti in bikini in gennaio!!! Bah! Doppio bah! Anche se stramba e folle, come dice quel grande artista, "Se non avessi questa vita morirei".

domenica 25 luglio 2010

La parmigiana di Eva: un mondo da colorare.



Fotografie. E illustrazioni. E tutto quello che è immaginazione, creatività, amore per il bello. E per il buono. La mitica Anna mi ha mandato un fantastico link di un blog di illustrazioni: con grande gioia, ne ho mandata una fatta da me ed è stata pubblicata!




 Una scintilla che si accende e che fa divampare un incendio fatto di colori, forme, fantasie che prendono le fattezze di una bimba immaginata da me e da chi mi sta a fianco, l'impulso e il desiderio di dare un corpo e un'immagine a quello che sta dentro un cuore pieno di desideri. Non solo fotografie, ma ogni mezzo per dare voce alla ricerca di una Bellezza fatta di innocenza e di tutte le oscillazioni che vanno dal blu cobalto al blu petrolio, passando per il rosso carminio, al porpora, al rosa peonia e al lilla glicine.




 Questo e infinito altro vorrei condividere con voi. E con tutti quelli che come me sono fatti di cuore, colori e calore.




domenica 18 luglio 2010

Le pozioni dell'alchimista: parmigiana estiva.


Chi cosa faccio io nella vita? A me piace dire che sono un'alchimista. Trasformo le materie, le fondo, le mescolo, aggiungo e sottraggo, moltiplico e divido, coloro e schiarisco e scurisco. Le ho lì, in bella fila sul mio tavolo. E poi ci faccio magie fino ad arrivare al risultato desiderato. Già, come facevano gli alchimisti. Le mie pozioni sono spesso fatte per scopi davvero superficiali (la pubblicità lo è), però poi tendono radici lunghe e profonde quando esse vengono fatte per coccolare chi amo, per soddisfare la loro voglia di un momento di relax e di gioia da condividere insieme. La bellezza del cucinare per me davvero sta nel regalare felicità a chi voglio bene.


Fa un caldo davvero soffocante e la mia voglia di spignattare è pari a zero, però rimango golosa e oggi ho sperimentato questa davvero fantastica "parmigiana estiva": melanzane grigliate, pomodorini freschi spadellati 2 minuti, ricotta e pesto. Una poesia.


INGREDIENTI PER 4

una ricotta da 250 gr
due melanzane
pomodorini cherry
basilico q.b.
pinoli
olio evo


Cuocete nel forno a 150 gradi circa per un'ora la ricotta, fino a farla diventare brunita sui lati e asciutta.
Tagliate le melanzane a fette tonde, grigliatele e spadellate i pomodorini tagliati a metà o a quarti con un filo di olio evo, sale e qualche foglia di basilico per un paio di minuti. In un mixer frullate il basilico con i pinolu, il grana e un filo di olio evo. Componete le torrette mettendo prima una fetta di melanzana, poi pomodorini, qualche pezzetto di ricotta e un po' di pesto. Ripetete per 3 volte. Buonissime mangiate a temperatura ambiente.




martedì 6 luglio 2010

Di pensieri sparsi qui e lì tra caldo e fotografie





Il caldo fa accalcare i miei pensieri, che scorrono veloci si scontrano si accavallano e si rincorrono. No, non sono lineare di mio, in questi giorni meno che mai. Noto che questo blog, nato con un senso, ne sta prendendo un altro senza la mia volontà, credo sia una mutazione spontanea, come quando una nasce magrissima poi chissà come si inciccisce. Ecco. 
Il tempo da gennaio, con l'arrivo di nuovi obiettivi da raggiungere, è diminuito drasticamente, ma continuo ad amare questo angolo senza spazio fisico, questo pezzo di una Me che ha creduto e combattuto per sogni impossibili e che ogni giorno vive nuove sfide da vincere. Un mio ex fidanzato molto cattivo (mi ha lasciata per mettersi con una modella bellissima!) e molto stron** diceva una grande verità "tu hai un problema di autostima e sai perchè? perchè per avere stima di sè stessi bisogna mettersi in gioco, e vincere delle sfide. Solo così sarai una persona più sicura". 






Molto stronzo, ma parole molto vere. E oggi, a distanza di anni e partite vinte o almeno giocate e chilometri macinati e umiliazioni subite e gioie assaporate, ecco io oggi sono una donna che si stima. Almeno un po' ^___^



giovedì 24 giugno 2010

In mezzo al delirio un'oasi di pace: pesche ripiene al forno.





Frenesie, isterismi collettivi, ansie vomitate addosso da altri, tutti che credono di essere sempre chissà chi, ma chi??? Il mio lavoro mi mette di fronte a cose assurde, spesso ai limiti della sopravvivenza fisica (iniziare un  lavoro ore 8 di mattina e finirlo ore 4 e mezza di notte, domire 3 ore e ripresentarsi altre 9 ore su un altro lavoro facendo finta anche di essere sul pezzo non è una passeggiata di salute). Io donna che fa un lavoro strambo, bizzarro ma anche molto moderno, sono poi nell'anima una massaia vecchio stampo mancata, vorrei svegliarmi per coltivare la terra e raccoglierne i frutti in un mulino con la ruota, accudire il focolaio scaldata da un camino crescendo pargoli monelli e coccolando un solido compagno dal cuore grande. Nel mio quotidiano sono, quando il Cielo mi da la bontà di non strapazzarmi in qualche delirio professionale, alla ricerca della semplicità del gesto che fu, del sapore di qualcosa di magico, di vecchio, di buono.


Come queste pesche, nate per caso perchè in realtà non mi hanno mai attratta, ma grande amore al primo assaggio: calde, morbide, profumatissime. Come una vecchia coperta che ti avvolge su una sedia a dondolo.




DOSI PER 4 PERSONE

4 pesche gialle mature
8-10 amaretti
40 gr di cioccolato fondente
6 savoiardi
marsala q. b.
2 cucchiai di zucchero di canna

Lavate le pesche, tagliatele a metà e scavatene la polpa per ricavare la cavità epr il ripieno. In un mixer frullate il cioccolato spezzettato, la polpa di pesca, gli amaretti, lo zucchero di canna, il cioccolato fondente e marsala quanto basta per legare insieme. Formate una pallina di composto, adagiatela nelle mezze pesche, sistematele in una pirofila, e sul fondo versate mezzo dito di marsala. Cuocete a 170° circa per una cinquantina di minuti, irrorando se volete con il marsala di cottura. Buonissime tiepide.

giovedì 17 giugno 2010

Pizzette da rinfresco: inno alla gioia dello stare insieme!


Sono tornata. Già, da una incredibile dis-avventura. Per la prima volta nella mia vita ho fatto l'accompagnatrice-referente per un gruppo di lavoro in incentive. Meta: Taormina. 6 giorni che mi hanno visto protagonista di mille e non più mille scenette, qualcosa che fatico a riassumere a parole. Ho avuto l'immensa fortuna di avere al mio fianco delle persone a dir poco fantastiche, a cominciare dal signor Sebastiano. Un metro e 45 cm di pura razza siciliana, un'età indefinibile confusa dalla pelle cotta dal sole e solcata da rughe profonde, mani di chi ha lavorato duro per una vita intera ma ancora piene di comprensione, sostegno e umanità. Un cuore grande rispecchiato nei suoi acuti occhi neri e una cavalleria e un rispetto che ormai purtroppo non se ne vedono più in giro. Lui è stato il mio Caronte, il mio traghettatore nelle mille andate e ritorno dall'aereoporto di Catania e nelle varie escursioni dei nostri sei giorni siciliani. E poi Sara, mio Angelo Custode che mi ha alleggerito animo e corpo in giornate lavorative di quasi 20 ore, una presenza salda, serena, dolce e comprensiva che è riuscita ad alleviare pene emotive e casini incredibili di organizzazione: ma che cavolo avrei fatto senza te, Saretta mia, donna favolosa? 


E poi tutte le meravigliose persone che ho portato in giro, che mi hanno commosso a non finire con le loro storie, i loro racconti, le loro parole e i tanti gesti di affetto che hanno avuto nei miei confronti soprattutto in momenti di mia stanchezza o difficoltà. In aereoporto al rientro ho pianto tutte le mie lacrime, le emozioni sono state davvero infinite e li ho adorati tutti come persone facenti parte della mia vita. Prima di partire avevo messo sulla bilancia e nella valigia ogni possibilità, bello e brutto tempo, fatiche e problemi da gestire, ma non sapevo che avrei avuto così tanta ricchezza d'animo. Ringrazio la vita che mi ha dato la possibilità di vivere questa avventura, mi sento infinitamente fortunata perchè Dio mi ha dato un cuore che sa leggere tutto questo e auguro ad ognuno di voi che passa di qui di poter anche solo una volta assaporare un'esperienza del genere.


Inno alla convivialità, dedico a tutti loro queste fenomenali pizzette da cocktail: fanno subito allegria, gioia e amicizia. Fatene in abbondanza perchè davvero spariscono in un lampo.


INGREDIENTI

125 gr farina manitoba
125 gr farina 00
100 gr latte
6 gr lievito di birra
50 gr burro sciolto e raffreddato
3 cucchiaini di sale
25 gr zucchero
salsa di pomodoro
abbondante origano
formaggio a piacere (io un mix di mozzarella e formaggi semistagionati)


Preparate un lievitino con il latte a temperatura ambiente, 100 gr di farina 00 e il lievito. Coprite con pellicola e fate riposare per una mezz'ora. Aggiungete a questo punto al lievitino la restante farina, il burro sciolto, lo zucchero e il sale e impastate con forza per almeno 10 minuti. Formate un panetto e fare riposare per due ore coperto da pellicola. Passato il tempo riprendete l'impasto, lavoratelo per altri dieci minuti energicamente e rimettete a lievitare in luogo asciutto e tiepido per altre due ore. Trascorso il tempo prendete l'impasto, stendetelo con un mattarello ad un altezza di circa 1 cm e tagliatene con dei coppapasta dei dischi: posizionateli sulla placca da forno nel forno preriscaldato a 50°C e fateli lievitare 40 minuti. A questo punto conditeli con salsa di pomodoro, formaggi e origano e cuocete a 200°C per 10-15 minuti circa.

sabato 5 giugno 2010

Charlotte en Rose. Ecco cosa bolle in pentola.



Il mare è un miraggio pari a quello delle oasi. Una cosa lontaaaaaaaana lontaaanaaa. Comincia a fare un caldo appiccicoso e le zanzare che mi girano intorno sono un numero che sfiora le tre cifre nel pomeriggio. Gioie e dolori di vivere nel verde fuori dalla metropoli di cemento. Periodo di grande lavoro, pochi progetti, giorno dopo giorno a completare le tessere che mancano alla prossima consegna. E pochi pensieri. Pensare è faticoso, la fatica fa aumentare la sudorazione. E già la temperatura è feroce: perchè fare altre fatiche? :D Soprattutto se il lavoro costringe anche a far andare il forno giorno e notte in produzione di mille e non più mille dolcini con frutta. 



Per alleviare la calura io vi propongo una favola al cucchiaio fatta per lavoro recentemente: charlotte en rose con fragole e yogurth greco. A voi provare per dire che ne pensate!

INGREDIENTI

una decina di savoiardi casalinghi
200 gr di fragole
175 gr di yogurt greco  
125 gr di ricotta 
125 gr di lamponi 
7 cucchiai di miele
l5 gr di colla di pesce
100 ml di panna
 zucchero a velo

Lavate le fragole accuratamente, privatele del picciolo e tagliatele a pezzi. Frullatele nel mixer fino ad ottenere una salsa liscia e cremosa. In una ciotola mescolate lo yogurt con la ricotta, il miele e in ultimo le fragole frullate. Ammorbidite la colla di pesce in acqua fredda, strizzatela e fatela sciogliere in un pentolino insieme ad un cucchiaio di fragole frullate che avrete tenuto da parte: aggiungetela al composto di frutta e formaggi e mettetelo in un recipiente cilindrico dai bordi alti foderato con pellicola o carta da forno bagnata e strizzata. Mettete in frigorifero a solidificare per 6 ore circa.
Sformate la charlotte con delicatezza, trasferitela su un piatto e spalmatela con un sottile strato di panna montata. Adagiate sui bordi della charlotte premendo lievemente i savoiardi, in modo che aderiscano bene alla panna. Decorate con lamponi e zucchero a velo e servite.

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